Analizzando le varie strategie che possono essere messe in campo nella gestione e nella tutela del patrimonio, alla luce anche di eventuali passaggi generazionali, sta crescendo il ricorso a strumenti di varia natura, spesso combinati in utilizzo multiplo e coordinato.
Tra gli altri, a far da padrone in questo scenario è l’istituto della Holding, quale mezzo che più di tutti garantisce il mantenimento di un controllo accentrato, evitando, in sede di successione, di frammentare le quote.
Quasi sempre infatti, la necessità maggiore per la conservazione di un’azienda è quella di limitare la dispersione del controllo, sia per garantire una continuità decisionale in termini di coerenza e celerità, sia anche per limitare inevitabili conflitti che spesso traggono origine dalle dinamiche successorie.
L’Holding infatti, quando costituita con adeguate garanzie statutarie e la predisposizione di tutti gli accordi parasociali necessari, è lo strumento migliore per evitare stravolgimenti nella compagine sociale, e di conseguenza nei rapporti esterni, e di riflesso fornisce garanzia per una più solida tutela del patrimonio.
Patrimonio che, per giunta, di solito viene scomposto grazie alla costituzione della Holding, mettendo al riparo tutte quelle ricchezze che non sono strettamente necessarie all’operatività dell’azienda, andandole a sottrarre dal rischio d’impresa.
Sempre ai fini successori, è bene sottolineare come l’imprenditore che ricorra ad una holding, può usufruire di un importante risparmio in termini fiscali, operando una Donazione con riserva di usufrutto, che gli garantirà il controllo per il resto della vita, con una base imponibile riferita alla sola nuda proprietà, ma soprattutto l’assenza di tassazione al momento della successione.
In verità, i benefici fiscali non si limitano a questo, difatti è possibile ricorrere ad altre strategie che garantiscano un importante risparmio dal punto di vista fiscale e che vanno dell’esenzione fiscale del 95% sulle plusvalenze derivanti dalla cessione delle partecipazioni, alla possibilità di optare per il consolidato fiscale, di costituire un “gruppo IVA” fino all’imponibile IRES all’1,2% sui dividendi distribuiti dalle società partecipate.
Come accennato, però, è fondamentale che la Holding sia accuratamente costituita, e venga fornita di tutte le clausole necessarie a garantirne i bisogni e le finalità, in questo lo Studio Legale Borrelli è specializzato da anni, e ha accompagnato molti imprenditori alla tutela dei loro patrimoni, per oggi e per domani.
Luca Di Norscia