A partire dal 15 Settembre 2021, è stato reso effettivo un meccanismo di compensazione dei contributi previdenziali anche per gli Avvocati, con eventuali crediti IRPEF, IVA o altra imposta pagabile mediante F24.
Per la verità, la prima previsione di un tale sistema di compensazione era stato predisposto nel 1997, con Decreto Legislativo n.241 che all’Art.28 prevedeva che oltre all’INAIL, all’ENPALS e all’INPDAI, dal 1999 si sarebbe dovuto estendere anche alle Casse Previdenziali, rimandando ad un successivo Decreto Ministeriale l’individuazione delle Casse in oggetto.
Tale Decreto, tuttavia, è arrivato soltanto nel Gennaio del 2014, che ha individuato tutte le Casse Libero-Professionali come beneficiarie del meccanismo.
Da lì ci sono voluti altri anni prima che le singole Casse, si occupassero di accordare le modalità operative con l’Agenzia delle Entrate; per Cassa Forense, l’accordo è arrivato nel 2020, sotto la spinta delle difficoltà che la crisi pandemica con le relative conseguenze economiche avevano generato nella professione e negli incassi.
La possibilità, dunque, nel concreto consente agli iscritti a Cassa Forense di pagare alcune tipologie di contributi, tramite il Modello F24 piuttosto che il classico bollettino MAV o la “Forensecard” potendo quindi nello stesso modello compensare crediti vantati nei confronti dello Stato.
Per quanto concerne la procedura pratica, è sufficiente accedere alla propria posizione personale sul sito di Cassa Forense, e, alla sezione “Pagamenti”, selezionare tra le modalità quella del “Modello F24” a questo punto, il sistema produrrà in automatico tale modello già precompilato e personalizzato nell’apposita sezione “altri Enti previdenziali e assicurativi”.